In questa sezione del sito pubblicheremo mese per mese la descrizione del cielo del mese con i principali eventi astronomici, gli oggetti celesti da osservare ed i dati astronomici del Sole e delle fasi Lunari.
Dicembre 2022
Con dicembre inizia l’inverno astronomico con il Solstizio d’inverno che quest’anno si ha il giorno 21 dicembre alle ore 22:48. In questo giorno il Sole, nel suo arco diurno, raggiunge la minima altezza sull’orizzonte, per cui avremo il dì più corto e la notte più lunga dell’anno.
Nella parte occidentale della volta celeste osserviamo ancora le principali costellazioni autunnali: Andromeda (con la splendida Galassia omonima), Perseo e Cassiopea quasi allo zenit. In questa zona di cielo potremo ammirare, anche con un semplice binocolo, il cosiddetto “Doppio Ammasso di Perseo” – NGC 869/884 – situato a metà strada tra Cassiopea e Perseo.
Nella parte orientale del cielo incontreremo, ben alto sull’orizzonte, un gruppo di stelle ai vertici di un pentagono irregolare: è la costellazione dell’Auriga, la cui stella più luminosa, di tonalità bianco giallastra, è la splendente Capella. In Auriga si trovano tre ammassi aperti, compresi nel catalogo di Messier:M36, M37e M38, molto cospicui e veramente belli se osservati al telescopio.
Se dall’Auriga ci spostiamo verso sud notiamo un’altra stella molto luminosa, di colore arancio: si tratta di Aldebaran, la stella alfa della costellazione del Toro. Un paio di ammassi aperti, composti da stelle giovani, arricchiscono questa zona di cielo: sono le Iadi e le Pleiadi. Le Iadi, disposte a V a formare la “testa del Toro”, si trovano nei pressi di Aldebaran solo apparentemente, in quanto sono distanti 130 anni luce, il doppio di Aldebaran. Se ne possono osservare cinque o sei a occhio nudo ma, con un telescopio, se ne vedono fino a circa 250. Le Pleiadi, M45 del catalogo di Messier, sono l’ammasso aperto di giovani stelle più ammirato di tutto il cielo. A occhio nudo si distinguono sei o sette stelle, dipende molto dalla limpidezza del cielo e dalla propria acutezza visiva; con un medio telescopio se ne possono contare diverse centinaia. Sono stelle bianco-azzurre, molto calde e luminose, nate tutte nel grembo della stessa nebulosa circa 80 milioni di anni fa e distanti circa 400 anni luce.
Proseguendo verso sud-est incontriamo un quadrilatero di stelle molto luminose con al centro tre stelle allineate: si tratta della costellazione di Orione, la regina delle costellazioni invernali, visibile da questo mese fino a marzo del prossimo anno. Un po’ più a nord-est troviamo una coppia di stelle luminose facilmente riconoscibili: sono Castore e Polluce, le stelle più luminose dei Gemelli, altra bellissima costellazione invernale. Più vicino all’orizzonte noteremo un’altra stella ancor più luminosa di quelle appena citate: è Sirio, stella alfa del Cane Maggiore e stella più luminosa di tutta la volta celeste ,che con il suo cangiante splendore identifica l’inverno del cielo boreale.
Relativamente i pianeti, Marte in questo mese è all’opposizione rispetto al nostro pianeta, quindi nel momento migliore per la sua osservazione. Da seguire lo spettacolo della sua occultazione da parte della Luna piena all’alba del giorno 8 con inizio alle ore 6.10 circa e termine un’ora dopo con il cielo già chiaro. Finisce invece il periodo di buona visibilità di Saturno e Giove ancora osservabili in direzione sudovest appena dopo il tramonto.
Principali dati astronomici del Sole
– il 18 passa da Ofiuco a Sagittario
– il 1° sorge alle 7.35 e tramonta alle 16.36
– il 15 sorge alle 7.48 e tramonta alle 16.35
– il 31 sorge alle 7.55 e tramonta alle 16.44
Le fasi della Luna
– Luna piena l’ 8
– Ultimo quarto il 16
– Luna nuova il 23
– Primo quarto il 30
Novembre 2022
In novembre il Sole anticipa sempre di più il tramonto per cui, grazie anche al ritorno all’ora solare, avremo a disposizione qualche ora in più per osservare la volta celeste.
Volgendo lo sguardo verso sud vedremo, bassa sull’orizzonte, l’unica stella di prima grandezza dell’emisfero australe visibile alla nostra latitudine: Fomalhaut, la stella alfa (più luminosa) della costellazione del Pesce Australe.
Risalendo lungo il meridiano verso nord incontreremo il grande quadrilatero di Pegaso e allo zenit, proprio sopra la nostra testa, la costellazione di Andromeda, nella quale sarà interessante osservare la stella gamma Almach, una bella stella doppia le cui componenti mostrano un deciso contrasto di colori: giallo-arancio la più luminosa e bianco-azzurro la più debole.
Ma in questa costellazione è la Galassia di Andromeda (M31) che merita tutto il nostro interesse in questo periodo dell’anno poiché è in novembre che si presenta in tutta la sua maestosa bellezza. Ricordiamolo ancora una volta: la galassia di Andromeda è il più lontano oggetto (due milioni e mezzo di anni luce di distanza , pari a 25 miliardi di miliardi di chilometri! ) che si possa vedere a occhio nudo. Purtroppo, dai nostri cieli l’osservazione sarà sempre limitata a causa dell’inquinamento luminoso che rende poco visibili gli oggetti celesti deboli ed estesi come le galassie e le nebulose. Comunque, soprattutto in caso di cielo molto limpido, l’osservazione della Galassia di Andromeda sarà sempre molto interessante.
Spostando lo sguardo oltre lo zenit un po’ più verso nord vedremo il caratteristico zig zag delle stelle più luminose di Cassiopea, all’interno della quale potremo ammirare un ammasso aperto (M103 del catalogo di Messier ). Ancora più spettacolare – un po’ verso est – sarà il Doppio Ammasso di Perseo (NGC869 e NGC884), posto tra Perseo e Cassiopea: si tratta di un brulicare di migliaia di stelle, da osservare con un binocolo o con il telescopio a bassi ingrandimenti.
A sera inoltrata verso est vedremo sorgere le costellazioni zodiacali che domineranno il cielo nell’imminente inverno: prima il Toro con Aldebaran e successivamente i Gemelli con Castore e Polluce. Sopra i Gemelli e il Toro è facilmente identificabile un’altra costellazione che vedremo ben alta in cielo per i prossimi mesi: si tratta dell’ Auriga, dalla caratteristica forma a pentagono, in cui uno dei vertici è rappresentato da una delle stelle più luminose della volta celeste, Capella. A sud-est cominceranno a rendersi visibili le costellazioni tipiche dell’inverno cioè Orione e il Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio. A settentrione troviamo l’Orsa Maggiore molto bassa sull’orizzonte, immersa nelle foschie autunnali e l’Orsa Minore, con la Stella Polare immobile ad indicarci il nord.
Relativamente i pianeti da osservare subito dopo il tramonto, il pianeta degli anelli Saturno già basso sull’orizzonte tra le stelle del Capricorno e Giove visibile verso sud, tra le stelle dei Pesci. Comincia il periodo di ottima visibilità di Marte, alto sull’orizzonte in direzione est tra le stelle del Toro. Continua il periodo favorevole anche per osservare Urano, nell’Ariete e Nettuno nell’Acquario.
Principali dati astronomici del Sole
– il 23 passa da Bilancia a Scorpione , il 30 va in Ofiuco
– il 1° sorge alle 6.55 e tramonta alle 17.05
– il 15 sorge alle 7.14 e tramonta alle 16.47
– il 30 sorge alle 7.34 e tramonta alle 16.36
Le fasi delle Luna
– Primo quarto l’1 e il 30
– Luna piena il 8
– Ultimo quarto il 16
– Luna nuova il 23
Ottobre 2022
In ottobre la notte scende sempre più in anticipo e così dopo il tramonto, verso occidente, avremo le ultime opportunità di vedere la costellazioni di Bootes (con la brillante stella Arturo), subito
seguita da Ofiuco e da Ercole. Ben visibile ancora il “triangolo estivo”, formato dalle stelle Altair dell’Aquila, Vega della Lira e Deneb del Cigno. Con cielo limpido potremo osservare in prossimità dell’eclittica (il percorso seguito dal Sole e dai pianeti sulla volta celeste) alcune delle costellazioni zodiacali meno appariscenti, sia a causa della loro scarsa altezza sull’orizzonte dove incombe il chiarore dell’inquinamento luminoso, sia per la presenza di stelle poco luminose. Osserveremo partendo da sud-sud ovest il Capricorno, poi a sud l’Acquario, i Pesci e infine ormai nella parte orientale dell’eclittica l’Ariete. Anche in queste zone di cielo poco conosciute si trovano comunque notevoli oggetti di Messier come M2, ammasso globulare nell’Acquario o M74, galassia spirale nei Pesci alla portata dei telescopi amatoriali.
In direzione sud, ben alto sull’orizzonte, incontriamo il grande quadrilatero di Pegaso, “il cavallo alato”, dove nella parte più occidentale della costellazione potremo ammirare un altro bell’ammasso globulare come M15, lontano diverse migliaia di anni luce, ai confini della nostra galassia, ben osservabile al telescopio con le sue centinaia di migliaia di stelle raggruppate a forma di globo. Tra Pegaso e la stella Polare – sempre ferma in cielo ad indicare il nord – troviamo Cassiopea con la sua inconfondibile forma a “W”, e Cefeo, un po’ più difficile da riconoscere essendo priva di stelle brillanti. Dal vertice nord-est del quadrilatero di Pegaso inizia un allineamento di 3 stelle piuttosto luminose: si tratta della costellazione di Andromeda dove punteremo il telescopio, meglio un binocolo, per osservare in tutta la sua bellezza M31, la Galassia di Andromeda: è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea. I “grandi numeri” che la caratterizzano non mancheranno di emozionare chi per la prima volta potrà osservarla attraverso un telescopio: distanza di circa 2 milioni e mezzo di anni luce, diametro 200.000 anni luce, 200 miliardi di stelle!
Proseguendo ancora sullo stesso allineamento possiamo riconoscere sull’orizzonte nord-orientale, sopra la brillante stella Capella (della costellazione dell’Auriga), il Perseo, la cui forma ricorda una “Y” rovesciata. Nella zona di cielo tra Perseo e Cassiopea, potremo osservare il “doppio ammasso del Perseo“, già visibile anche ad occhio nudo con cieli bui e senza Luna, spettacolare se osservato con un binocolo o, meglio, con un telescopio.
Per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti ancora per tutto il mese prosegue il periodo di buona visibilità per Saturno e per Giove, che saranno osservabili appena fa buio in direzione sud; Saturno proiettato tra le stelle del Capricorno e Giove tra quelle dei Pesci. Dall’ultima decade del mese inizierà ad essere visibile, col suo caratteristico colore rossastro, Marte in direzione sud est tra le stelle del Toro. Anche i pianeti gassosi più lontani Urano e Nettuno sono osservabili (esclusivamente al telescopio) in prima serata rispettivamente in Ariete e in Acquario.
Principali dati astronomici del Sole
– il 31 passa da Vergine a Bilancia
– il 1° sorge alle 7.14 e tramonta alle 18.57
– il 15 sorge alle 7.32 e tramonta alle 18.32
– il 31 sorge alle 6.53 e tramonta alle 17.06 ( ora solare )
Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 21 minuti per una località alla media latitudine italiana. Fino al 29 ottobre gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un’ora in più rispetto all’Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell’Europa Centrale). Nella notte tra il 29 e il 30 torna in vigore l’ Ora Solare.
Le fasi delle Luna
– Primo quarto il 3
– Luna piena il 9
– Ultimo quarto il 17
– Luna nuova il 25
Settembre 2022
Nel mese di settembre il Sole si sposta dal Leone alla Vergine e il giorno 23, alle ore 03:04 si trova esattamente all’incrocio dell’eclittica con l’equatore celeste: siamo all’ equinozio d’autunno, giorno nel quale il dì e la notte hanno eguale durata di 12 ore. Finisce l’estate astronomica e comincia l’autunno con il buio che arriverà sempre prima la sera, consentendoci di osservare ancora alte nel cielo le costellazioni estive come Lira, Cigno, Aquila, Ofiuco ed Ercole e di ammirare lo splendore dell’ammasso globulare M13 in Ercole o il tenue cerchio di luce della nebulosa planetaria M57 nella Lira.
Con l’avanzare della notte, le costellazioni estive lasceranno il passo a quelle autunnali: Pegaso, Andromeda, Perseo, Cassiopea. Quest’ultima costellazione dalla caratteristica forma a W, sarà sempre più alta nella zona nord orientale del cielo; in essa meritano l’osservazione telescopica gli ammassi stellari aperti M52 e M103. Al confine tra Cassiopea e Perseo potremo godere della visione del “Doppio ammasso del Perseo”, che a occhio nudo (purché il cielo sia particolarmente limpido) appare come una piccola macchia debolmente luminosa mentre al telescopio – a bassi ingrandimenti – diventa un scrigno di piccole gemme bianco-azzurre.
Verso sud, nella fascia zodiacale, ultime possibilità di dare un’occhiata alle costellazioni del Sagittario e dello Scorpione, già basse sull’orizzonte dopo il tramonto del Sole, e alle altre costellazioni poco appariscenti per la verità – del Capricorno, dell’Acquario e dei Pesci. Verso est sud est vedremo il quadrato di Pegaso dal cui vertice orientale si dipartono una serie di stelle che vanno a formare la costellazione di Andromeda, all’interno della quale si trova la “Galassia di Andromeda”, elencata come M31 nel catalogo di Messier. Questa galassia, formata da centinaia di miliardi di stelle, può essere considerata come la “sorella” della nostra Via Lattea ed è l’oggetto celeste più lontano visibile a occhio nudo: la sua luce arriva ai nostri occhi dopo un viaggio di 2 milioni e mezzo di anni!
Riguardo i pianeti da questo mese potremo osservare finalmente in orario serale Saturno e Giove. Saturno circondato dai suoi splendidi anelli posizionato tra le stelle del Capricorno e Giove con i suoi 4 satelliti principali tra quelle dei Pesci. Urano visibile nella costellazione dell’Ariete sarà protagonista la sera del 14 di una occultazione da parte della Luna: scomparirà dalla parte illuminata della Luna alle ore 23.05 e ricomparirà dopo circa 50 minuti dalla parte oscura: se il cielo sarà sereno uno spettacolo da non perdere!
Principali dati astronomici del Sole
– il 17 passa da Leone a Vergine
– il 1° sorge alle 6.38 e tramonta alle 19.54
– il 15 sorge alle 6.55 e tramonta alle 19.28
– il 30 sorge alle 7.13 e tramonta alle 18.59
Le fasi delle Luna
– Primo quarto il 3
– Luna piena il 10
– Ultimo quarto il 17
– Luna nuova il 25
Agosto 2022
Il mese agosto è il mese estivo per antonomasia e quindi protagoniste della volta celeste sono le costellazioni estive, prima fra tutte la costellazione del Sagittario, che contiene la parte più densa della Via Lattea, dove si trova il centro della nostra Galassia, a circa 30000 anni luce dal Sistema Solare. Con un cielo molto limpido sarà possibile osservare ben 15 ammassi e nebulose che fanno parte del catalogo di Messier. Purtroppo la scarsa altezza sull’orizzonte e soprattutto il crescente inquinamento luminoso, rendono sempre meno appagante l’osservazione di oggetti comunque veramente luminosi come l’ammasso globulare M22 con le sue centinaia di migliaia di stelle o la nebulosa Laguna M8, composta da idrogeno e polveri, “culla” di nuove stelle. Rimanendo nella zona di cielo delle costellazioni zodiacali e spostandoci verso sud-est vedremo il Capricorno e l’Acquario, mentre a sud-ovest lo Scorpione e la Bilancia si avviano al tramonto.
Se ci spostiamo con lo sguardo verso lo zenit vedremo il ben noto “triangolo estivo”, composto da Vega della Lira, Deneb del Cigno e Altair dell’Aquila. A ovest della Lira c’è Ercole con il sempre splendido ammasso globulare M13 e poi la Corona Boreale, e più in là il Bifolco con la luminosissima Arturo, mentre verso sud-ovest c’è l’ Ofiuco, ignorata dagli astrologi nonostante che faccia da sfondo al Sole dal 29 novembre al 17 dicembre.
Agosto è il mese delle Perseidi (le meteore più “famose” note come “lacrime di San Lorenzo”), così chiamate perché il loro radiante – cioè il punto della volta celeste da cui sembrano provenire – si trova nella costellazione di Perseo. Queste ‘stelle cadenti’ sono piccole particelle – residui della disintegrazione progressiva della cometa Swift-Tuttle – che, scontrandosi a grande velocità con l’atmosfera terrestre, danno luogo ad una lunga scia luminosa. In passato il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto, ma ai giorni nostri il massimo si è però spostato in avanti di circa due giorni. Quindi il culmine di attività dello sciame ha luogo il giorno 12, quando la Terra, nel suo percorso orbitale intercetta la parte più densa delle nubi di particelle. Quest’anno l’osservazione delle meteore sarà notevolmente disturbata dalla luce lunare poiché proprio il giorno 12 il nostro satellite sarà in fase di Luna Piena e quindi per tutta la notte il cielo sarà rischiarato dalla luce lunare che impedirà l’osservazione delle meteore non particolarmente brillanti.
Per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti comincia il periodo di comoda visibilità serale per Saturno che sarà in “opposizione” al Sole a metà mese e quindi nelle condizioni migliori per essere osservato; lo possiamo trovare, circondato dai suoi spettacolari anelli, basso sull’orizzonte sud-est tra le stelle, non molto luminose, della costellazione del Capricorno. Avvicinandosi la mezzanotte potremo osservare anche Giove e il balletto dei suoi quattro satelliti principali, scoperti più di 400 anni fa da Galileo Galilei, tra le stelle della costellazione della Balena.
Principali dati astronomici del Sole
– il 11 passa da Cancro a Leone
– il 1° sorge alle 6.01 e tramonta alle 20.43
– il 15 sorge alle 6.18 e tramonta alle 20.23
– il 31 sorge alle 6.37 e tramonta alle 19.56
Le fasi delle Luna
– Primo quarto il 5
– Luna piena il 12
– Ultimo quarto il 19
– Luna nuova il 27
Luglio 2022
Siamo in luglio, il buio tarda ad arrivare e il crepuscolo serale si prolunga oltre le 22 e fino a quest’ora dovremo attendere per vedere accendersi le stelle sulla volta celeste in tutta la loro bellezza. Guardando in alto, in direzione est-sud-est, vedremo tre stelle molto luminose che, unite con segmenti immaginari, formano il cosiddetto “triangolo estivo”: sono Vega della Lira , Deneb del Cigno e Altair dell’Aquila. Per tutta l’estate questo disegno immaginario si troverà ben alto sopra la testa degli osservatori a contraddistinguere il cielo d’estate.
A occhio nudo, la costellazione della Lira è formata dalla brillantissima Vega e da quattro stelle non particolarmente luminose disposte ai vertici di un parallelogramma. In questa costellazione si può osservare al telescopio uno degli oggetti celesti più belli del cielo estivo, la “Nebulosa Anello”, catalogata come nebulosa planetaria M57. Questa nebulosa appare come un piccolo anello debolmente luminoso: si tratta di gas caldo espulso da una stella – simile al nostro Sole – distante circa 1500 anni luce, giunta alla fine della sua lunga vita. Altro oggetto celeste molto interessante da osservare in questa costellazione è la cosiddetta Doppia-Doppia ovvero la stella Epsilon Lyrae. Osservata al telescopio a bassi ingrandimenti è una coppia di stelle bianche di pari luminosità ma aumentando gli ingrandimenti ecco che a sua volta le due stelle diventano quattro, un vero spettacolo celeste!
Rimanendo in tema di stelle doppie ci spostiamo nella grande costellazione del Cigno dove si può ammirare Albireo (la testa del maestoso animale alato), la stella doppia più famosa del cielo boreale: a occhio nudo appare come una stella singola ma al telescopio si vedono due stelle, la più luminosa di colore arancio, l’altra di un bel azzurro.
Nelle sere più limpide e terse, osservando il Cigno e spostandoci man mano verso sud, ci accorgeremo di un chiarore diffuso, che si accentua sempre più avvicinandosi all’orizzonte: è la Via Lattea (la nostra Galassia), composta da più di duecento miliardi di stelle. Purtroppo lo spettacolo della Via Lattea estiva è molto compromesso, se non del tutto cancellato, dal proliferare dell’inquinamento luminoso che ci priva dello scenario naturale più maestoso e imponente. Per farsi un’idea di quanto stiamo perdendo con l’inquinamento luminoso, proviamo a puntare un semplice binocolo verso la zona della costellazione del Sagittario, dove la concentrazione di stelle è più alta: i nostri occhi, e la nostra mente, si perderanno in un brulicare infinito di stelle di varia luminosità, accompagnato da nebulose luminose e zone oscure di polveri e gas. Tra questi l’ammasso globulare M22e la Nebulosa Laguna M8.
Per quanto riguarda l’osservazione degli oggetti del Sistema Solare anche nel mese di luglio pianeti in comodo orario serale non ce ne sono, fatta eccezione per Saturno che nell’ultima decade del mese comincerà ad essere visibile, basso sull’orizzonte sud est, già verso le 23. Da segnalare la Cometa C/2017 K2 (Pannstars) di magnitudine 7 circa, non particolarmente luminosa ma ben osservabile con un buon binocolo o con un telescopio tra le stelle della costellazione di Ofiuco.
Principali dati astronomici del Sole
– il 21 passa da Gemelli a Cancro
– il 1° sorge alle 5.34 e tramonta alle 21.07
– il 15 sorge alle 5.44 e tramonta alle 21.01
– il 31 sorge alle 6.00 e tramonta alle 20.45
Le fasi delle Luna
– Primo quarto il 7
– Luna piena il 13
– Ultimo quarto il 20
– Luna nuova il 28
Giugno 2022
Giugno è il mese del “Solstizio estivo” [solstizio = il sole sta (più a lungo sopra l’orizzonte)] che quest’anno cade il 21 giugno, alle 12.13 di ora legale. E’ il giorno più lungo dell’anno e il dì dura 15 ore e 37 minuti: inizia l’estate astronomica che avrà termine il 22 settembre con l’Equinozio d’autunno.
Le costellazioni estive (Lira, Cigno, Aquila) cominciano a mostrarsi sulla volta celeste in direzione est-nordest mentre quelle primaverili come il Leone vanno verso il tramonto in direzione ovest. Per le costellazioni zodiacali, notiamo subito che quelle estive sono molto più basse sull’orizzonte rispetto a quelle invernali. Così, per esempio, a sud osserveremo lo Scorpione con la rossa Antares emergere appena dalle foschie e dal chiarore dell’orizzonte, mentre nei mesi invernali vedevamo i Gemelli che sfioravano quasi lo Zenit sopra le nostre teste. Diventa quindi quasi una sfida per gli osservatori del cielo riuscire a scorgere tutte le stelle dello Scorpione, così basse da essere spesso nascoste dai rilievi all’orizzonte o dalle foschie serali.
Rimanendo in tema di costellazioni zodiacali, un discorso a parte merita Ofiuco (o Serpentario), poco conosciuta perché contraddistinta da stelle poco luminose, ma spesso agli onori della cronaca per il suo ruolo di 13a costellazione zodiacale. In realtà non c’è nulla di clamoroso: lo Scorpione si trova in gran parte sotto l’eclittica e il Sole, una volta sfiorata la sua parte superiore, prosegue il suo cammino nell’Ofiuco.
A sud-est osserveremo sempre meglio il Sagittario, dove potremo ammirare il centro della Via Lattea. Qui, già con un buon binocolo, è possibile vedere le tantissime stelle e nebulose, vicinissime tra
loro, che vanno a formare quel chiarore luminoso rappresentato dalla via Lattea, un tempo facilmente visibile nelle calde notti estive ma ora, purtroppo, pressoché inosservabile a causa del crescente
inquinamento luminoso.
Allontanandoci dall’eclittica e alzando lo sguardo più in alto vedremo verso sud Arturo (in Bootes) brillantissima, con il tenue color arancio che la contraddistingue. Più a est e vicina allo zenit c’è Vega, nella Lyra con il suo colore bianco azzurro. Giugno è senz’altro il mese migliore per osservare l’ammasso globulare M13, uno degli oggetti più belli del cosiddetto “profondo cielo”. Si trova in Ercole, costellazione avente la forma di un piccolo quadrangolo irregolare, visibile allo zenit in questo periodo dell’anno. M13 è un ammasso di stelle che si trova ai confini della nostra Galassia, a circa 15000 anni luce di distanza ed è formato da diverse centinaia di migliaia di stelle molto vicine tra di loro. Osservato al telescopio appare come uno sciame di stelle di forma sferoidale; con cielo particolarmente trasparente e con un buon telescopio si possono anche osservare le stelle più deboli e periferiche.
Nella parte nord della volta celeste, vicino allo zenit, sempre bella appare l’Orsa Maggiore, con le sette stelle luminose del Grande Carro, e il Piccolo Carro dell’Orsa Minore, con la stella Polare a fare da perno di rotazione della volta celeste. Notare l’incunearsi fra le due Orse della catena lunga e sinuosa delle stelle della costellazione del Drago.
Per quanto riguarda l’osservazione degli oggetti del Sistema Solare purtroppo pianeti in comodo orario serale anche per questo mese non ce ne sono. Da seguire la Luna nelle sue mutevoli fasi e le congiunzioni, non particolarmente strette, con i pianeti Saturno e Giove nella seconda parte della notte.
Principali dati astronomici del Sole
– il 21 passa da Toro a Gemelli
– il 1° sorge alle 5.33 e tramonta alle 20.46
– il 15 sorge alle 5.29 e tramonta alle 21.05
– il 30 sorge alle 5.33 e tramonta alle 21.08
Le fasi delle Luna
– Primo quarto il 7
– Luna piena il 14
– Ultimo quarto il 21
– Luna nuova il 29
Maggio 2022
In questo mese volgendo lo sguardo verso sud noteremo alte nel cielo le grandi costellazioni del Leone e della Vergine, con Regolo (alfa del Leone) e Spica (alfa della Vergine). In questa zona della volta celeste è possibile ammirare, seppure con grande difficoltà a causa del crescente inquinamento luminoso, molte lontanissime galassie. In particolare a est della coda del Leone, contrassegnata da Denebola (beta del Leone, cioè seconda stella per luminosità), ma già entro i confini della costellazione della Vergine si trova il più cospicuo ammasso di galassie alla portata dei telescopi amatoriali: è l’Ammasso di Galassie della Vergine, distante circa 55 milioni di anni luce.
Alcune di queste galassie come M87, galassia ellittica gigante o M99 e M100 sono osservabili, purché il cielo sia molto limpido, come deboli macchie grigiastre. Una “passeggiata celeste” fra le galassie più luminose dell’ammasso risulta molto interessante in considerazione anche del fatto che la debole luce che arriva “oggi” al nostro occhio è “vecchia” di oltre 50 milioni di anni.
Proseguendo nell’osservazione della volta celeste a nord est troviamo la luminosissima Arturo, nel Bootes, la costellazione del pastore guardiano delle due orse, e Vega, nella costellazione della Lira che dominerà nei prossimi mesi il cielo estivo. In questo periodo dell’anno si ha il momento di migliore visibilità per l’Orsa Maggiore che viene a trovarsi in prossimità dello zenit; in questa costellazione potremo ammirare a occhio nudo e con il telescopio la più facile e bella stella doppia cioè Mizar e Alcor, che rappresentano la stella di mezzo del timone del Grande Carro.
Al centro del triangolo formato da Orsa Maggiore, Leone e Bootes, possiamo riconoscere la piccola costellazione dei Cani da Caccia, la cui stella alfa – Cor Caroli – è una bella stella doppia. In questa costellazione sono presenti la bellissima galassia spirale M51 (circa due gradi sotto la stella estrema del timone del Grande Carro) e, ai confini con Bootes, l’ammasso globulare M3 (una concentrazione di centinaia di migliaia di stelle).
In tarda serata vedremo invece sorgere in successione a sud-est Bilancia, Scorpione, Ofiuco e Sagittario, tutte costellazioni che preannunciano il cielo estivo. Sopra l’Ofiuco possiamo riconoscere la
Corona Boreale e la costellazione di Ercole con lo splendido ammasso globulare M13.
Per quanto riguarda l’osservazione degli oggetti del Sistema Solare purtroppo pianeti in comodo orario serale non ce ne sono. Da seguire la Luna nelle sue mutevoli fasi, con attenzione particolare alla Luna piena del 16 quando la Terra si interporrà tra il Sole e la Luna e con la sua ombra metterà in “eclissi” la Luna. Purtroppo le circostanze temporali dell’evento non sono per niente favorevoli alle nostra latitudini in quanto la fase di totalità inizierà intorno alle 4.30 con la Luna già molto vicina all’orizzonte sud ovest (a circa 10° di altezza) e con il cielo già rischiarato dalle prime luci dell’alba. In caso di situazione meteo favorevole sarà comunque una buona occasione per qualche bella foto.
Principali dati astronomici del Sole
– il 14 passa dall’ Ariete al Toro
– il 1° sorge alle 6.06 e tramonta alle 20.22
– il 15 sorge alle 5.48 e tramonta alle 20.39
– il 31 sorge alle 5.34 e tramonta alle 20.55
Le fasi delle Luna
– Primo quarto il 9
– Luna piena il 16
– Ultimo quarto il 22
– Luna nuova il 30
Aprile 2022
Nella prima quindicina del mese al calar della sera, alzando lo sguardo al cielo verso ovest, potremo ammirare ancora le più luminose stelle dell’inverno: Sirio, Betelgeuse, Rigel e Procione. Poi man mano il buio avanza sposteremo la nostra attenzione verso l’orizzonte sud, dove la costellazione del Leone domina il cielo. Il Leone si fa notare oltre che per la sua forma (abbastanza riconducibile al nome che porta), per la bianca Regolo (Alpha Leo)* e per Algieba (Gamma Leo). Quest’ultima, osservata al telescopio, diventa una splendida stella doppia di colore giallo-arancio. Nel Leone si trovano diverse galassie che, pur lontane milioni di anni luce, sono ancora osservabili – con grande difficoltà a causa dell’imperversare dell’inquinamento luminoso – come dei fiochi batuffoli grigi. Tra le meno difficili possiamo citare M95, M96 e M105, galassie spirali di magnitudine** intorno a nove, poste a circa 10° a est di Regolo e M65, M66 nella parte più a est della costellazione.
A sud est, lungo la fascia zodiacale, possiamo osservare la costellazione della Vergine , contraddistinta dalla luminosa Spica e sede dell’ammasso di galassie relativamente più vicino a noi (si tratta pur sempre di circa 50 milioni di anni luce!), composto da circa tremila galassie di tutte le forme e dimensioni: chi vuole portarsi lontano con la mente nello spazio e nel tempo non ha che da puntare il telescopio verso questa zona di cielo.
Sopra l’orizzonte est è già ben visibile la fulgida Arturo dai toni giallo arancio nella costellazione di Bootes o Bifolco, dalla caratteristica forma ad aquilone. Un po’ più in alto verso nord, nei Cani da caccia, troviamo l’ammasso globulare M3 con le sue centinaia di migliaia di stelle e ancora più a nord la bellissima galassia a spirale M51, lontana 15 milioni di anni luce. Allo zenit l’ Orsa Maggiore con il Grande carro e la doppia Mizar con Alcor (quest’ultima visibile con difficoltà a occhio nudo). Per chi ha voglia e tempo di stare ad osservare anche oltre la mezzanotte può notare verso est-nord est le gemme luminose del cielo estivo come Vega nella Lira e Deneb nel Cigno, che ritroveremo protagoniste del cielo nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda l’osservazione degli oggetti del sistema solare anche questo mese i pianeti più interessanti saranno visibili al mattino prima dell’alba. Da segnalare, il giorno 3 dopo il tramonto del
Sole, la congiunzione di Mercurio con una sottilissima falce di Luna; bisognerà puntare il telescopio, o anche un binocolo, una ventina di gradi sopra l’orizzonte ovest: non sarà una facile osservazione ma in caso di cielo limpido un “piccolo spettacolo” celeste da seguire.
Principali dati astronomici del Sole
– il 19 passa dai Pesci all’ Ariete
– il 1° sorge alle 6.57 e tramonta alle 19.44
– il 15 sorge alle 6.32 e tramonta alle 20.02
– il 30 sorge alle 6.07 e tramonta alle 20.21
Le fasi delle Luna
– Luna nuova l’ 1
– Primo quarto il 9
– Luna piena il 16
– Ultimo quarto il 23
– Luna nuova il 30
* Secondo Bayer, astronomo tedesco vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600, le stelle di ogni costellazione vengono identificate con le lettere dell’alfabeto greco, Alpha Beta Gamma, ecc. in ordine di luminosità decrescente: Alpha è la stella più luminosa; Beta un po’ meno luminosa; Gamma ancor meno luminosa; ecc.
** La magnitudine esprime la luminosità dei corpi celesti (stelle, pianeti, Luna, Sole, galassie, ecc.). La scala delle magnitudini ( -3, -2, -1, 0, 1, 2, 3, …) prevede che la luminosità diminuisca di 2,512 volte per ogni unità crescente e aumenti di 2,512 volte per ogni unità calante. Così, se una stella è di magnitudine 2, la sua luminosità e 2,512 volte minore rispetto ad una stella di magnitudine 1 e 2,512 volte maggiore nei confronti di una stella di magnitudine 3. A occhio nudo, nei nostri cieli si possono vedere stelle fino alla 5^ magnitudine se ricorrono contemporaneamente quattro condizioni: 1) cielo eccezionalmente trasparente, 2) mancanza di inquinamento luminoso; 3) assenza della Luna; 4) si sia dotati di buona vista.
Marzo 2022
Siamo in marzo il mese dell’ equinozio di primavera, che quest’anno cade, in anticipo rispetto al classico 21 marzo, esattamente il 20 alle ore 17:33. In quel preciso istante il Sole si trova in cielo nel punto gamma o punto vernale, cioè nel punto di incrocio tra l’eclittica e l’equatore celeste. Nel giorno dell’equinozio il dì e la notte hanno uguale durata e per tutti i punti della Terra posti sull’equatore il Sole, a mezzogiorno, sta esattamente allo zenit, per cui gli oggetti terrestri non fanno ombra. Alle nostre latitudini (intorno ai 45 gradi Nord) tra l’inizio e la fine del mese avremo un incremento della durata del giorno di 1 ora e 26 minuti e alle ore 2 di domenica 27 si passerà all’ora legale.
Il cielo di marzo offre ancora il grande spettacolo delle costellazioni invernali, spostate più verso ovest rispetto a febbraio. Appena il cielo si fa scuro ecco apparire verso sud la stella Sirio, luminosissima, nel Cane Maggiore. Risalendo di alcuni gradi verso nord-ovest vedremo la costellazione di Orione (facilmente riconoscibile per le tre stelle allineate della cintura), dove la bellissima Nebulosa di Orione (M42 nel catalogo di Messier) sarà ancora ben visibile al telescopio: se non si è potuta vedere in febbraio, il mese di marzo è l’ultimo periodo favorevole per osservarla. Ancora più a nord-ovest troviamo la rossa Aldebaran nel Toro con le vicine gemme luminose delle Pleiadi. Salendo da Sirio verso l’alto troviamo Procione nel Cane Minore e più in alto ancora la costellazione dei Gemelli con Castore e Polluce. Seguendo l’allineamento tra Rigel (la stella in basso a destra di Orione) verso Procione e proseguendo per una distanza pari a quella fra le due stelle, si arriva alla costellazione del Leone, la cui stella più luminosa è Regolo.
Nel baricentro del triangolo che ha per vertici Procione in basso, Polluce dei Gemelli in alto e Regolo del Leone a sinistra, troviamo il Cancro (costellazione zodiacale attraversata dal Sole dal 20 luglio al 10 agosto), con stelle poco luminose: nel Cancro c’è l’ammasso aperto M44, composto da un gruppo di stelle deboli, percepite a occhio nudo come una macchiolina sfumata, che però diventa una moltitudine di stelline all’oculare del telescopio. A est del Cancro è ben visibile il Leone con la luminosa stella Regolo e, sopra il Leone, oltre lo zenit, l’Orsa Maggiore con le famose sette stelle del Grande Carro. A nord, infine, la Stella Polare dell’Orsa Minore, sempre ferma in cielo a fare da perno di rotazione per tutta la volta celeste.
Per l’osservazione dei pianeti in questo mese, in mancanza di pianeti osservabili in orari serali, bisognerà alzarsi prima dell’alba e volgere lo sguardo verso sud-est in prossimità dell’orizzonte dove risplenderà luminosissima Venere accompagnata qualche grado più a sud da Marte e un poco più a est da Saturno, tutti posizionati tra le stelle del Capricorno. Nei giorni del 28 e 29 transiterà nelle vicinanze una sottile falce di Luna: in caso di cielo limpido un bel “quadretto astronomico” senz’altro meritevole di essere fotografato.
Principali dati astronomici del Sole
– il 12 passa dall’ Acquario ai Pesci
– il 1° sorge alle 6.55 e tramonta alle 18.04
– il 15 sorge alle 6.29 e tramonta alle 18.22
– il 31 sorge alle 6.59 e tramonta alle 19.43 (ora legale dal 27 marzo)
Le fasi delle Luna
– Luna nuova il 2
– Primo quarto il 10
– Luna piena il 18
– Ultimo quarto il 25
Febbraio 2022
In questo mese, dopo il tramonto del Sole, risplendono ancora alte nel cielo le costellazioni invernali: Orione, Toro, Auriga e Gemelli. Verso sud troviamo Orione, con sette stelle ben luminose: quattro sono disposte ai vertici di un quadrangolo irregolare e tre, allineate e ravvicinate, sono nell’interno del quadrangolo a formare la cosiddetta “cintura”. La stella al vertice in alto a sinistra è Betelgeuse, di colore rosso-arancio, mentre quella al vertice basso a destra è Rigel, di colore bianco-azzurra. Sotto la cintura c’è la splendida Nebulosa di Orione (M42 del catalogo di Messier).
Seguendo la direzione delle tre stelle della cintura di Orione e andando verso destra e in alto troviamo la rossa Aldebaran (la stella più luminosa del Toro) e, più in alto ancora, l’ammasso delle Pleiadi (M45). Andando invece verso sinistra e in basso troviamo la brillantissima Sirio del Cane Maggiore, la stella più luminosa per tutti gli abitanti della Terra.
Le Pleiadi. Nella costellazione del Toro c’è il più famoso ammasso aperto del cielo: le Pleiadi, o Sette Sorelle. Si tratta di stelle molto calde, bianco azzurre e molto giovani. A occhio nudo se ne contano 6-7, ma un piccolo telescopio ne rivela decine e decine. Sono distanti circa 400 anni luce e hanno un’età di alcune decine di milioni di anni. Come si può vedere dalla foto a fianco una tenue nebulosità azzurra circonda le stelle più luminose dell’ammasso. Si tratta del residuo di gas idrogeno e polveri che formava l’enorme nebulosa da cui sono nate le stelle dell’ammasso. Queste tenue nebulosità emerge solo nelle foto a lunga esposizione mentre è praticamente invisibile se si osservano le Pleiadi al telescopio.
Volgendo lo sguardo allo zenit osserviamo un gruppo di stelle ai vertici di un pentagono irregolare: è la costellazione dell’Auriga, con la luminosa stella Capella. Più a est troviamo i Gemelli Castore e Polluce. Tra i Gemelli e il Leone si trova il Cancro, formata da stelle poco luminose, con il notevole ammasso aperto M44. In direzione nord, a 45° sopra l’orizzonte, è sempre presente, immobile a fare da perno di rotazione della volta celeste, la Stella Polare, punta del timone del Piccolo Carro; mentre dall’orizzonte di nord-est comincia a risalire l’Orsa Maggiore, le cui sette stelle più luminose formano il Grande Carro, sotto il quale è visibile il Leone con la brillante stella Regolo, che preannuncia già il cielo primaverile.
Relativamente all’osservazione dei pianeti del sistema solare sarà possibile inquadrare nei nostri strumenti, in prima serata, i lontani pianeti gassosi Urano e Nettuno rispettivamente in Ariete e in Acquario. Per chi ha possibilità e voglia di alzarsi prima dell’alba da osservare ci sono Venere e Marte entrambi posizionati tra le stelle del Sagittario. (Suggeriamo l’utilizzo del software planetario gratuito “Stellarium” da utilizzare per preparare le proprie osservazioni).
Principali dati astronomici del Sole
– il 16 passa dal Capricorno all’ Acquario
– il 1 sorge alle 7.35 e tramonta alle 17.21
– il 15 sorge alle 7.16 e tramonta alle 17.43
– il 28 sorge alle 6.55 e tramonta alle 18.01
Le fasi delle Luna
– Luna nuova il 1
– Primo quarto il 8
– Luna piena il 16
– Ultimo quarto il 23
Gennaio 2022
In gennaio volgendo lo sguardo verso sud ovest si osserva la piccola costellazione dell’Ariete e quella molto più grande ma non molto appariscente dei Pesci (individuabile più facilmente se si tiene conto che si trova sotto il grande quadrilatero di Pegaso). Sopra il vertice più alto di Pegaso è ancora ben visibile Andromeda con l’omonima galassia, splendido oggetto celeste. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, vicino allo zenit, Perseo, e appena più un basso, l’Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono e per la sua stella più luminosa, Capella.
Sotto l’Auriga vediamo il Toro con le Pleiadi e poi Orione, la costellazione protagonista incontrastata del cielo invernale che molti appassionati del cielo considerano la più bella e interessante costellazione dell’intera volta celeste. In una classica, e sempre più rara, sera invernale limpida, fredda e senza Luna, vedremo quattro stelle brillanti luccicare ai vertici di un quadrilatero: in alto, a sin. Betelgeuse, di tonalità rossastra, a dx Bellatrix; in basso, a dx la bianchissima Rigel e a sin. Saiph. Epoi le tre stelle allineate al centro del quadrilatero: a dx Mintaka al centro Alnilam e a sin Alnitak e 3° a sud di queste la grande nebulosa di Orione (M42 nel catalogo di Messier). Osservando al telescopio questa nebulosa il nostro sguardo si spinge lontano nello spazio e indietro nel tempo, a circa 1300 anni luce, a cogliere il debole chiarore di un enorme agglomerato di gas, principalmente idrogeno, all’interno del quale è in atto un imponente formazione di nuove stelle.
Verso sud est ecco la brillantissima stella Sirio, la stella più luminosa del cielo e stella alfa della costellazione del Cane Maggiore; più in alto a est vedremo il Cane Minore con Procione come stella più luminosa. Sopra Orione, leggermente a est, troviamo i Gemelli Castore (splendida stella doppia) e Polluce. In tarda serata sopra l’orizzonte est vedremo sorgere la costellazione del Leone, prima avvisaglia del cielo primaverile. Chiudiamo il tour della volta celeste rivolgendo lo sguardo verso nord: attorno alla Stella Polare – che rappresenta la punta del timone del “piccolo carro” dell’Orsa Minore – riconosciamo alcune costellazioni “circumpolari” come Cassiopea (la cui forma assomiglia a una “M”), la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone e l’Orsa Maggiore che risale da nord-est.
Per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti termina il periodo di visibilità serale di Venere, ancora osservabile nei primi 5 giorni del mese sopra l’orizzonte sud ovest. Rimangono visibili nelle prime ore serali i lontani giganti gassosi Urano, in Ariete e Nettuno in Acquario.
Principali dati astronomici del Sole
– il 20 passa dal Sagittario al Capricorno
– il 1 sorge alle 7.55 e tramonta alle 16.45
– il 15 sorge alle 7.52 e tramonta alle 17.01
– il 31 sorge alle 7.38 e tramonta alle 17.23
Le fasi delle Luna
– Luna nuova il 2
– Primo quarto il 9
– Luna piena il 18
– Ultimo quarto il 25