In questa sezione del sito pubblicheremo mese per mese la descrizione del cielo del mese con i principali eventi astronomici, gli oggetti celesti da osservare ed i dati astronomici del Sole e delle fasi Lunari.
Dicembre 2023
Con dicembre inizia l’inverno astronomico con il Solstizio d’inverno che quest’anno si ha il giorno 22 dicembre alle ore 4 e 27. In questo giorno il Sole, nel suo arco diurno, raggiunge la minima altezza sull’orizzonte, per cui avremo il dì più corto e la notte più lunga dell’anno.
Nella parte occidentale della volta celeste osserviamo ancora le principali costellazioni autunnali: Andromeda (con la splendida Galassia omonima), Perseo e Cassiopea quasi allo zenit. In questa zona di cielo potremo ammirare, anche con un semplice binocolo, il cosiddetto “Doppio Ammasso di Perseo” – NGC 869/884 – situato a metà strada tra Cassiopea e Perseo.
Nella parte orientale del cielo incontreremo, ben alto sull’orizzonte, un gruppo di stelle ai vertici di un pentagono irregolare: è la costellazione dell’Auriga, la cui stella più luminosa, di tonalità bianco giallastra, è la splendente Capella. Nell’Auriga si trovano tre ammassi aperti, compresi nel catalogo di Messier: M36, M37 e M38, molto cospicui e veramente belli se osservati al telescopio.
Se dall’Auriga ci spostiamo verso sud notiamo un’altra stella molto luminosa, di colore arancio: si tratta di Aldebaran, la stella alfa della costellazione del Toro. Un paio di ammassi aperti, composti da stelle giovani, arricchiscono questa zona di cielo: sono le Iadi e le Pleiadi. Le Iadi, disposte a V a formare la “testa del Toro”, si trovano nei pressi di Aldebaran solo apparentemente, in quanto sono distanti 130 anni luce, il doppio di Aldebaran. Se ne possono osservare cinque o sei a occhio nudo ma, con un telescopio, se ne vedono fino a circa 250. Le Pleiadi, M45 del catalogo di Messier, sono l’ammasso aperto di giovani stelle più ammirato di tutto il cielo. A occhio nudo si distinguono sei o sette stelle, dipende molto dalla limpidezza del cielo e dalla propria acutezza visiva; con un medio telescopio se ne possono contare diverse centinaia. Sono stelle bianco-azzurre, molto calde e luminose, nate tutte nel grembo della stessa nebulosa circa 80 milioni di anni fa e distanti circa 400 anni luce.
Proseguendo verso sud-est incontriamo un quadrilatero di stelle molto luminose con al centro tre stelle allineate: si tratta della costellazione di Orione, la regina delle costellazioni invernali, visibile da questo mese fino a marzo del prossimo anno. Un po’ più a nord-est troviamo una coppia di stelle luminose facilmente riconoscibili: sono Castore e Polluce, le stelle più luminose dei Gemelli, altra bellissima costellazione invernale. Più vicino all’orizzonte noteremo un’altra stella ancor più luminosa di quelle appena citate: è Sirio, stella alfa del Cane Maggiore e stella più luminosa di tutta la volta celeste, che con il suo cangiante splendore identifica l’inverno del cielo boreale.
Pianeti. Ancora osservabile appena fa buio Saturno con i suoi spettacolari anelli posizionato sempre tra le stelle dell’Acquario. Anche Giove, tra le stelle dell’Ariete, rimane in ottime condizioni di visibilità fino tarda notte con la corte delle sue quattro lune più grandi.
Principali dati astronomici del Sole
– il 18 passa da Ofiuco a Sagittario
– il 1° sorge alle 7.35 e tramonta alle 16.36
– il 15 sorge alle 7.48 e tramonta alle 16.35
– il 31 sorge alle 7.55 e tramonta alle 16.44
Le fasi della Luna
– Ultimo quarto il 5
– Luna nuova il 13
– Primo quarto il 19
– Luna piena il 27
Novembre 2023
In novembre il Sole anticipa sempre di più il tramonto per cui, grazie anche al ritorno all’ora solare, avremo a disposizione qualche ora in più per osservare la volta celeste.
Volgendo lo sguardo verso sud vedremo, bassa sull’orizzonte, l’unica stella di prima grandezza dell’emisfero australe visibile alla nostra latitudine: Fomalhaut, la stella alfa (più luminosa) della costellazione del Pesce Australe.
Risalendo lungo il meridiano verso nord incontreremo il grande quadrilatero di Pegaso e allo zenit, proprio sopra la nostra testa, la costellazione di Andromeda, nella quale sarà interessante osservare la stella gamma Almach, una bella stella doppia le cui componenti mostrano un deciso contrasto di colori: giallo-arancio la più luminosa e bianco-azzurro la più debole.
Ma in questa costellazione è la Galassia di Andromeda (M31) che merita tutto il nostro interesse in questo periodo dell’anno poiché è in novembre che si presenta in tutta la sua maestosa bellezza. Ricordiamolo ancora una volta: la Galassia di Andromeda è il più lontano oggetto (due milioni e mezzo di anni luce di distanza, pari a 25 miliardi di miliardi di chilometri!)) che si possa vedere a occhio nudo. Purtroppo, dai nostri cieli l’osservazione sarà sempre limitata dall’inquinamento luminoso che rende poco visibili gli oggetti celesti deboli ed estesi come le galassie e le nebulose. Comunque, soprattutto in caso di cielo molto limpido, l’osservazione della Galassia di Andromeda sarà sempre molto interessante.
Spostando lo sguardo oltre lo zenit un po’ più verso nord vedremo il caratteristico zig zag delle stelle più luminose di Cassiopea, all’interno della quale potremo ammirare un ammasso aperto (M103 del catalogo di Messier). Ancora più spettacolare – un po’ verso est – sarà il Doppio Ammasso di Perseo (NGC869 e NGC884), posto tra Perseo e Cassiopea: si tratta di un brulicare di migliaia di stelle, da osservare con un binocolo o con il telescopio a bassi ingrandimenti.
A sera inoltrata verso est vedremo sorgere le costellazioni zodiacali che domineranno il cielo nell’imminente inverno: prima il Toro con Aldebaran e successivamente i Gemelli con Castore e Polluce. Sopra i Gemelli e il Toro è facilmente identificabile un’altra costellazione che vedremo ben alta in cielo per i prossimi mesi: si tratta dell’Auriga, dalla caratteristica forma a pentagono, in cui uno dei vertici è rappresentato da una delle stelle più luminose della volta celeste, Capella. A sud-est cominceranno a rendersi visibili le costellazioni tipiche dell’inverno cioè Orione e il Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio. A settentrione troviamo l’Orsa Maggiore molto bassa sull’orizzonte, immersa nelle foschie autunnali e l’Orsa Minore, con la Stella Polare immobile ad indicarci il nord.
Pianeti. Da osservare appena fa buio Saturno già in meridiano, cioè alla massima altezza sull’orizzonte sud, tra le stelle dell’Acquario e un paio d’ore più tardi da seguire Giove molto più alto sull’orizzonte tra le stelle dell’Ariete. Continua il periodo favorevole anche per osservare Urano, nell’Ariete e Nettuno nell’Acquario. Giovedì 9 da osservare, se il cielo sarà sereno e limpido, l’occultazione in pieno giorno di Venere da parte della Luna in fase calante illuminata al 15%: ingresso del pianeta alle ore 11.08 dalla parte illuminata ed egresso alle ore 12.20. L’osservazione andrà fatta almeno con un binocolo o meglio ancora con un piccolo telescopio.
Principali dati astronomici del Sole
– il 23 passa da Bilancia a Scorpione e il 30 in Ofiuco
– il 1° sorge alle 6.54 e tramonta alle 17.05
– il 15 sorge alle 7.14 e tramonta alle 16.48
– il 30 sorge alle 7.33 e tramonta alle 16.37
Le fasi della Luna
– Ultimo quarto il 5
– Luna nuova il 13
– Primo quarto il 20
– Luna piena il 27
Ottobre 2023
In ottobre la notte scende sempre più in anticipo e così dopo il tramonto, verso occidente, avremo le ultime opportunità di vedere la costellazione di Bootes (con la brillante stella Arturo), subito seguita da Ofiuco e da Ercole. Ben visibile ancora il “triangolo estivo”, formato dalle stelle Altair dell’Aquila, Vega della Lira e Deneb del Cigno. Con cielo limpido potremo osservare in prossimità dell’eclittica (il percorso seguito dal Sole e dai pianeti sulla volta celeste) alcune delle costellazioni zodiacali meno appariscenti, sia a causa della loro scarsa altezza sull’orizzonte dove incombe il chiarore dell’inquinamento luminoso, sia per la presenza di stelle poco luminose. Osserveremo partendo da sud-sud ovest il Capricorno, poi a sud l’Acquario, i Pesci e infine ormai nella parte orientale dell’eclittica l’Ariete. Anche in queste zone di cielo poco conosciute si trovano comunque notevoli oggetti di Messier come M2, ammasso globulare nell’Acquario o M74, galassia spirale nei Pesci alla portata dei telescopi amatoriali.
In direzione sud, ben alto sull’orizzonte, incontriamo il grande quadrilatero di Pegaso, “il cavallo alato”, dove nella parte più occidentale della costellazione potremo ammirare un altro bell’ammasso globulare come M15, lontano diverse migliaia di anni luce, ai confini della nostra galassia, ben osservabile al telescopio con le sue centinaia di migliaia di stelle raggruppate a forma di globo. Tra Pegaso e la stella Polare – sempre ferma in cielo ad indicare il nord – troviamo Cassiopea con la sua inconfondibile forma a “W”, e Cefeo, un po’ più difficile da riconoscere essendo priva di stelle brillanti. Dal vertice nord-est del quadrilatero di Pegaso inizia un allineamento di 3 stelle piuttosto luminose: si tratta della costellazione di Andromeda dove punteremo il telescopio, meglio un binocolo, per osservare in tutta la sua bellezza M31, la Galassia di Andromeda: è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea. I “grandi numeri” che la caratterizzano non mancheranno di emozionare chi per la prima volta potrà osservarla attraverso un telescopio: distanza di circa 2 milioni e mezzo di anni luce, diametro 200.000 anni luce, 200 miliardi di stelle!
Proseguendo ancora sullo stesso allineamento possiamo riconoscere sull’orizzonte nord-orientale, sopra la brillante stella Capella (della costellazione dell’Auriga), il Perseo, la cui forma ricorda una “Y” rovesciata. Nella zona di cielo tra Perseo e Cassiopea, potremo osservare il “doppio ammasso del Perseo“, già visibile anche ad occhio nudo con cieli bui e senza Luna, spettacolare se osservato con un binocolo o, meglio, con un telescopio.
Per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti ancora per tutto ottobre prosegue il periodo di buona visibilità per Saturno e per Giove osservabili appena fa buio in direzione sud, Saturno proiettato tra le stelle dell’Acquario e Giove tra quelle dell’Ariete. Anche i pianeti gassosi più lontani Urano e Nettuno sono osservabili in prima serata rispettivamente in Ariete e nei Pesci.
Principali dati astronomici del Sole
– il 31 passa da Vergine a Bilancia
– il 1° sorge alle 7.14 e tramonta alle 18.58
– il 15 sorge alle 7.32 e tramonta alle 18.32
– il 31 sorge alle 6.53 e tramonta alle 17.07 ( ora solare )
Le fasi della Luna
– Ultimo quarto il 6
– Luna nuova il 14
– Primo quarto il 22
– Luna piena il 28
Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 21 minuti per una località alla media latitudine italiana. Fino al 28 ottobre gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un’ora in più rispetto all’Ora Solare o TMEC (Tempo Medio dell’Europa Centrale). Nella notte tra il 28 e il 29 torna in vigore l’Ora Solare.
Settembre 2023
Nel mese di settembre il Sole si sposta dal Leone alla Vergine e il giorno 23, alle ore 08:50 si trova esattamente all’incrocio dell’eclittica con l’equatore celeste: siamo all’ equinozio d’autunno ,
giorno nel quale il dì e la notte hanno eguale durata di 12 ore.
Finisce l’estate astronomica e comincia l’autunno con il buio che arriverà sempre prima la sera, consentendoci di osservare ancora alte nel cielo le costellazioni estive come Lira, Cigno, Aquila, Ofiuco ed Ercole e di ammirare lo splendore dell’ammasso globulare M13 in Ercole o il tenue cerchio di luce della nebulosa planetaria M57 nella Lira. Con l’avanzare della notte, le costellazioni estive lasceranno il passo a quelle autunnali: Pegaso, Andromeda, Perseo, Cassiopea. Quest’ultima costellazione dalla caratteristica forma a W, sarà sempre più alta nella zona nord orientale del cielo; in essa meritano l’osservazione telescopica gli ammassi stellari aperti M52 e M103. Al confine tra Cassiopea e Perseo potremo godere della visione del “Doppio ammasso del Perseo”, che a occhio nudo (purché il cielo sia particolarmente limpido) appare come una piccola macchia debolmente luminosa mentre al telescopio – a bassi ingrandimenti – diventa un scrigno di piccole gemme bianco-azzurre.
Verso sud, nella fascia zodiacale, ultime possibilità di dare un’occhiata alle costellazioni del Sagittario e dello Scorpione, già basse sull’orizzonte dopo il tramonto del Sole, e alle altre costellazioni poco appariscenti per la verità – del Capricorno, dell’Acquario e dei Pesci. Verso est sud est vedremo il quadrato di Pegaso dal cui vertice orientale si dipartono una serie di stelle che vanno a formare la costellazione di Andromeda, all’interno della quale si trova la “Galassia di Andromeda”, elencata come M31 nel catalogo di Messier. Questa galassia, formata da centinaia di miliardi di stelle, può essere considerata come la “sorella” della nostra Via Lattea ed è l’oggetto celeste più lontano visibile a occhio nudo: la sua luce arriva ai nostri occhi dopo un viaggio di 2 milioni e mezzo di anni!
Relativamente l’osservazione dei pianeti in questo mese potremo osservare finalmente in orario serale Saturno e verso la fine del mese anche Giove. Saturno circondato dai suoi splendidi anelli osservabile tra le stelle dell’Acquario e Giove con i suoi 4 satelliti principali tra quelle dell’Ariete. Anche i giganti gassosi più lontani Urano e Nettuno saranno visibili rispettivamente in Ariete e in Pesci.
Principali dati astronomici del Sole
– il 17 passa da Leone a Vergine
– il 1° sorge alle 6.38 e tramonta alle 19.55
– il 15 sorge alle 6.55 e tramonta alle 19.28
– il 30 sorge alle 7.13 e tramonta alle 19.00
Le fasi della Luna
– Ultimo quarto il 7
– Luna nuova il 15
– Primo quarto il 22
– Luna piena il 29
Agosto 2023
Agosto è il mese estivo per antonomasia e quindi protagoniste della volta celeste saranno le costellazioni estive, prima fra tutte la costellazione del Sagittario, che contiene la parte più densa della Via Lattea, dove si trova il centro della nostra Galassia, a circa 30000 anni luce dal Sistema Solare. Con un cielo molto limpido sarà possibile osservare ben 15 ammassi e nebulose che fanno parte del catalogo di Messier. Purtroppo la scarsa altezza sull’orizzonte e soprattutto il sempre crescente inquinamento luminoso, rendono sempre meno appagante l’osservazione di oggetti comunque veramente luminosi come l’ammasso globulare M22 con le sue centinaia di migliaia di stelle o la nebulosa Laguna M8, composta da idrogeno e polveri, “culla” di nuove stelle. Rimanendo nella zona di cielo delle costellazioni zodiacali e spostandoci verso sud-est vedremo il Capricorno e l’Acquario, mentre a sudovest lo Scorpione e la Bilancia si avviano al tramonto.
Se ci spostiamo con lo sguardo verso lo zenit vedremo il ben noto “triangolo estivo”, composto da Vega della Lira, Deneb del Cigno e Altair dell’Aquila. A ovest della Lira c’è Ercole con il sempre splendido ammasso globulare M13 e poi la Corona Boreale, e più in là il Bifolco con la luminosissima Arturo, mentre verso sud-ovest c’è l’Ofiuco, ignorata dagli astrologi nonostante che faccia da sfondo al Sole dal 29 novembre al 17 dicembre.
Agosto è il mese delle Perseidi (le meteore più note come “lacrime di San Lorenzo”), così chiamate perché il loro radiante – cioè il punto della volta celeste da cui sembrano provenire – si trova nella costellazione di Perseo. Queste ‘stelle cadenti’ sono piccole particelle – residui della disintegrazione progressiva della cometa Swift-Tuttle – che, scontrandosi a grande velocità con l’atmosfera terrestre, danno luogo ad una lunga scia luminosa. In passato il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto, ma ai giorni nostri il massimo si è però spostato in avanti di circa due giorni. Quindi il culmine di attività dello sciame ha luogo il giorno 12, quando la Terra, nel suo percorso orbitale intercetta la parte più densa delle nubi di particelle. Quest’anno l’osservazione delle meteore sarà agevolata dall’assenza della luce lunare per buona parte della notte poiché la Luna sorgerà intorno alle 1.30 del 13 e sarà una poco luminosa “falce di luna” che non impedirà l’osservazione delle meteore non particolarmente brillanti.
Per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti finalmente avremo Saturno già osservabile intorno alle 22 seppure ancora molto basso sull’orizzonte sud est; lo possiamo trovare, circondato dai suoi famosi anelli, tra le stelle, non particolarmente luminose, della costellazione dell’Acquario. Dopo la mezzanotte potremo osservare anche Giove con i suoi quattro satelliti principali scoperti più di 400
anni fa da Galileo Galilei, tra le stelle della costellazione dell’Ariete. Particolarità di questo mese di agosto sarà la possibilità di ammirare per 2 volte la fase di Luna Piena rispettivamente nei giorni 1 e 31.
Principali dati astronomici del Sole
– il 11 passa da Cancro a Leone
– il 1° sorge alle 6.01 e tramonta alle 20.44
– il 15 sorge alle 6.17 e tramonta alle 20.24
– il 31 sorge alle 6.37 e tramonta alle 19.56
Le fasi della Luna
– Luna piena l’1 e il 31
– Ultimo quarto l’8
– Luna nuova il 16
– Primo quarto il 24
Luglio 2023
In luglio, il buio tarda ancora ad arrivare e il crepuscolo serale si prolunga oltre le 22 e fino a quest’ora dovremo attendere per vedere accendersi le stelle sulla volta celeste in tutta la loro bellezza. Guardando in alto, in direzione est-sud-est, vedremo tre stelle molto luminose che, unite con segmenti immaginari, formano il cosiddetto “triangolo estivo”: sono Vega della Lira , Deneb del Cigno e Altair dell’Aquila. Per tutta l’estate questo disegno immaginario si troverà ben alto sopra la testa degli osservatori a contraddistinguere il cielo d’estate.
A occhio nudo, la costellazione della Lira è formata dalla brillantissima Vega e da quattro stelle non particolarmente luminose disposte ai vertici di un parallelogramma. In questa costellazione si può
osservare al telescopio uno degli oggetti celesti più belli del cielo estivo, la “Nebulosa Anello”, catalogata come nebulosa planetaria M57. Questa nebulosa appare come un piccolo anello debolmente
luminoso: si tratta di gas caldo espulso da una stella – simile al nostro Sole – distante circa 1500 anni luce, giunta alla fine della sua lunga vita. Altro oggetto celeste molto interessante da osservare in questa costellazione è la cosiddetta Doppia-Doppia ovvero la stella Epsilon Lyrae. Osservata al telescopio a bassi ingrandimenti è una coppia di stelle bianche di pari luminosità ma aumentando gli ingrandimenti ecco che a sua volta le due stelle diventano quattro, un vero spettacolo celeste!
Rimanendo in tema di stelle doppie ci spostiamo nella grande costellazione del Cigno dove si può ammirare Albireo (la testa del maestoso animale alato), la stella doppia più famosa del cielo boreale: a occhio nudo appare come una stella singola ma al telescopio si vedono due stelle, la più luminosa di colore arancio, l’altra di un bel azzurro.
Nelle sere più limpide e terse, osservando il Cigno e spostandoci man mano verso sud, ci accorgeremo di un chiarore diffuso, che si accentua sempre più avvicinandosi all’orizzonte: è la Via Lattea (la nostra Galassia), composta da più di duecento miliardi di stelle. Purtroppo lo spettacolo della Via Lattea estiva è molto compromesso, se non del tutto cancellato, dal proliferare dell’inquinamento luminoso che ci priva dello scenario naturale più maestoso e imponente. Per farsi un’idea di quanto stiamo perdendo con l’inquinamento luminoso, proviamo a puntare un semplice binocolo verso la zona della costellazione del Sagittario, dove la concentrazione di stelle è più alta: i nostri occhi, e la nostra mente, si perderanno in un brulicare infinito di stelle di varia luminosità, accompagnato da nebulose luminose e zone oscure di polveri e gas. Tra questi l’ammasso globulare M22 e la Nebulosa Laguna M8.
Pianeti e sistema solare. Volge al termine il periodo di visibilità serale di Venere e di Marte ancora osservabili dopo il tramonto bassi sull’orizzonte occidentale. Per chi soffre d’insonnia o fa le ore
piccole, ben dopo la mezzanotte comincerà a farsi vedere Saturno, basso sull’orizzonte in direzione sud-est. Da segnalare la Cometa ATLAS (C/2023 E1) scoperta il 1° marzo dal telescopio automatico per la ricerca di asteroidi ATLAS situato in Sud Africa. Il picco di luminosità di magnitudine +9 è previsto intorno al 1 luglio, quando la cometa ATLAS raggiungerà il perielio (punto dell’orbita più vicino al Sole). La cometa transiterà nei primi giorni di luglio vicino alla stella polare e sarà quindi osservabile per tutta la notte.
Link Internet per maggiori informazioni: https://britastro.org/section_news_item/comet-of-the-month-c-2023-e1-atlas
Principali dati astronomici del Sole
– il 21 passa da Gemelli a Cancro
– il 1° sorge alle 5.33 e tramonta alle 21.07
– il 15 sorge alle 5.44 e tramonta alle 21.01
– il 31 sorge alle 6.00 e tramonta alle 20.45
Le fasi della Luna
– Luna piena il 3
– Ultimo quarto il 10
– Luna nuova il 17
– Primo quarto il 26
Giugno 2023
Giugno è il mese del “Solstizio estivo” [solstizio = il sole sta (più a lungo sopra l’orizzonte)] che quest’anno cade il 21 giugno, alle 16.57 di ora legale. E’ il giorno più lungo dell’anno e il dì dura 15 ore e 37 minuti: inizia l’estate astronomica che avrà termine quest’anno il 23 settembre con l’Equinozio d’autunno.
Le costellazioni estive (Lira, Cigno, Aquila) cominciano a mostrarsi sempre più alte sulla volta celeste in direzione est-nordest mentre quelle primaverili come il Leone vanno verso il tramonto in direzione ovest. Per le costellazioni zodiacali, notiamo subito che quelle estive sono molto più basse sull’orizzonte rispetto a quelle invernali. Così, per esempio, a sud osserveremo lo Scorpione con la rossa Antares emergere appena dalle foschie e dal chiarore dell’orizzonte, mentre nei mesi invernali vedevamo i Gemelli che sfioravano quasi lo Zenit sopra le nostre teste. Diventa quindi quasi una sfida per gli osservatori del cielo riuscire a scorgere tutte le stelle dello Scorpione, così basse da essere spesso nascoste dai rilievi all’orizzonte o dalle foschie serali.
Rimanendo in tema di costellazioni zodiacali, un discorso a parte merita Ofiuco (o Serpentario), poco conosciuta perché contraddistinta da stelle poco luminose, ma spesso agli onori della cronaca per il suo ruolo di 13a costellazione zodiacale. In realtà non c’è nulla di clamoroso: lo Scorpione si trova in gran parte sotto l’eclittica e il Sole, una volta sfiorata la sua parte superiore, prosegue il suo cammino nell’Ofiuco.
A sud-est osserveremo sempre meglio il Sagittario, dove potremo ammirare il centro della Via Lattea. Qui, già con un buon binocolo, è possibile vedere le tantissime stelle e nebulose, vicinissime tra loro, che vanno a formare quel chiarore luminoso rappresentato dalla Via Lattea, un tempo facilmente visibile nelle calde notti estive ma ora, purtroppo, pressoché inosservabile a causa del crescente inquinamento luminoso.
Allontanandoci dall’eclittica e alzando lo sguardo più in alto vedremo verso sud Arturo (in Bootes) brillantissima, con il tenue color arancio che la contraddistingue. Più a est e vicina allo zenit c’è Vega, nella Lyra con il suo colore bianco azzurro. Giugno è forse il mese migliore per osservare l’ammasso globulare M13, uno degli oggetti più belli del cosiddetto “profondo cielo”. Si trova in Ercole, costellazione avente la forma di un piccolo quadrangolo irregolare, visibile allo zenit in questo periodo dell’anno. M13 è un ammasso di stelle che si trova ai confini della nostra Galassia, a circa 15000 anni luce di distanza ed è formato da diverse centinaia di migliaia di stelle molto vicine tra di loro. Osservato al telescopio appare come uno sciame di stelle di forma sferoidale; con cielo particolarmente trasparente e con un buon telescopio si possono anche osservare le stelle più deboli e periferiche.
Nella parte nord della volta celeste, vicino allo Zenit, sempre bella appare l’Orsa Maggiore, con le sette stelle luminose del Grande Carro, e il Piccolo Carro dell’Orsa Minore, con la stella Polare a fare da perno di rotazione della volta celeste. Notare l’incunearsi fra le due Orse della catena lunga e sinuosa delle stelle della costellazione del Drago.
Per quanto riguarda i pianeti e sistema solare, da seguire dopo il tramonto in direzione ovest nelle sere del 21 e 22 giugno la sottile falce di Luna crescente in congiunzione con Venere (mag. -4.6) e Marte (mag. +1.7). Le immagini che seguono sono state ottenute con Stellarium.
Principali dati astronomici del Sole
– il 22 passa da Toro a Gemelli
– il 1° sorge alle 5.33 e tramonta alle 20.56
– il 15 sorge alle 5.29 e tramonta alle 21.05
– il 30 sorge alle 5.33 e tramonta alle 21.08
Le fasi della Luna
– Luna piena il 4
– Ultimo quarto il 10
– Luna nuova il 18
– Primo quarto il 26
Maggio 2023
In questo mese volgendo lo sguardo verso sud noteremo alte nel cielo le grandi costellazioni del Leone e della Vergine, con Regolo (alfa del Leone) e Spica (alfa della Vergine). In questa zona della volta celeste è possibile ammirare, seppure con grande difficoltà a causa del crescente inquinamento luminoso, molte lontanissime galassie. In particolare a est della coda del Leone, contrassegnata da Denebola (beta del Leone, cioè seconda stella per luminosità), ma già entro i confini della Vergine si trova il più cospicuo ammasso di galassie alla portata dei telescopi amatoriali: è l’Ammasso di Galassie della Vergine, distante circa 55 milioni di anni luce.
Alcune di queste galassie come M87, galassia ellittica gigante o M99 e M100 sono osservabili, purché il cielo sia molto limpido, come deboli macchie grigiastre. Una “passeggiata celeste” fra le galassie più luminose dell’ammasso risulta molto interessante in considerazione anche del fatto che la debole luce che arriva “oggi” al nostro occhio è “vecchia” di oltre 50 milioni di anni.
Proseguendo nell’osservazione della volta celeste a nord est troviamo la luminosissima Arturo, nel Bootes, la costellazione del pastore guardiano delle due orse, e Vega, nella costellazione della Lira che, con la sua grande luminosità, spiccherà nel cielo estivo. In questo periodo dell’anno si ha il momento di migliore visibilità per l’Orsa Maggiore che viene a trovarsi in prossimità dello zenit; in questa costellazione potremo ammirare a occhio nudo e con il telescopio la più facile e bella stella doppia cioè Mizar e Alcor, che rappresentano la stella di mezzo del timone del Grande Carro.
Al centro del triangolo formato da Orsa Maggiore, Leone e Bootes, possiamo riconoscere la piccola costellazione dei Cani da Caccia, la cui stella alfa – Cor Caroli – è una bella stella doppia. In questa costellazione sono presenti la bellissima galassia spirale M51 (circa due gradi sotto la stella estrema del timone del Grande Carro) e, ai confini con Bootes, l’ammasso globulare M3 (una concentrazione di centinaia di migliaia di stelle).
In tarda serata vedremo invece sorgere in successione a sud-est Bilancia, Scorpione, Ofiuco e Sagittario, tutte costellazioni che preannunciano il cielo estivo. Sopra l’Ofiuco possiamo riconoscere la
Corona Boreale e la costellazione di Ercole con lo splendido ammasso globulare M13.
Per quanto riguarda l’osservazione degli oggetti del Sistema Solare ben osservabile sopra l’orizzonte ovest Venere alla massima luminosità (mag. -4.19) posizionato tra le stelle della costellazione dei Gemelli. Non altrettanto luminoso ma comunque osservabile Marte ormai molto lontano dalla Terra e quindi di sempre minore luminosità. Da seguire la sottile falce della Luna crescente nei giorni 23 e 24 del mese per il suo transito nelle vicinanze prima di Venere e poi di Marte.
Principali dati astronomici del Sole
– il 14 passa da Ariete a Toro
– il 1° sorge alle 6.06 e tramonta alle 20.22
– il 15 sorge alle 5.48 e tramonta alle 20.39
– il 31 sorge alle 5.34 e tramonta alle 20.55
Le fasi della Luna
– Luna piena il 5
– Ultimo quarto il 12
– Luna nuova il 19
– Primo quarto il 27
Aprile 2023
Nella prima quindicina del mese al calar della sera, alzando lo sguardo al cielo verso ovest, potremo ammirare ancora le più luminose stelle dell’inverno: Sirio, Betelgeuse, Rigel e Procione. Poi man mano il buio avanza sposteremo la nostra attenzione verso l’orizzonte sud, dove la costellazione del Leone domina il cielo. Il Leone si fa notare oltre che per la sua forma (abbastanza riconducibile al nome che porta), per la bianca Regolo (Alpha Leo) e per Algieba (Gamma Leo). (Interessante Wiki: Nomenclatura stelle di Bayer) Quest’ultima, osservata al telescopio, diventa una splendida stella doppia di colore giallo-arancio. Nel Leone si trovano diverse galassie che, pur lontane milioni di anni luce, sono ancora osservabili – con grande difficoltà a causa dell’imperversare dell’inquinamento luminoso – come dei fiochi batuffoli grigi. Tra le meno difficili possiamo citare M95, M96 e M105, galassie spirali di magnitudine intorno a nove (Interessante wiki: Magnitudine Apparente), poste a circa 10° a est di Regolo e M65, M66 nella parte più a est della costellazione.
A sud est, lungo la fascia zodiacale, possiamo osservare la costellazione della Vergine, contraddistinta dalla luminosa Spica e sede dell’ammasso di galassie relativamente più vicino a noi (si tratta pur sempre di circa 50 milioni di anni luce!), composto da circa tremila galassie di tutte le forme e dimensioni: chi vuole portarsi lontano con la mente nello spazio e nel tempo non ha che da puntare il telescopio verso questa zona di cielo.
Sopra l’orizzonte est è già ben visibile la fulgida Arturo dai toni giallo arancio nella costellazione di Bootes o Bifolco, dalla caratteristica forma ad aquilone. Un po’ più in alto verso nord, nei Cani da caccia, troviamo l’ammasso globulare M3 con le sue centinaia di migliaia di stelle e ancora più a nord la bellissima galassia a spirale M51, lontana 15 milioni di anni luce. Allo zenit l’Orsa Maggiore con il “Grande carro” e la doppia Mizar con Alcor (quest’ultima visibile con difficoltà a occhio nudo). Per chi ha voglia e tempo di stare ad osservare anche oltre la mezzanotte può notare verso est-nord est le gemme luminose del cielo estivo come Vega nella Lira e Deneb nel Cigno, che ritroveremo protagoniste del cielo nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda l’osservazione degli oggetti del sistema solare da seguire nei giorni 10 e 11 al tramonto la congiunzione tra Venere e le Pleiadi. Il pianeta più luminoso del cielo si avvicinerà a poco più di due gradi dalle cosiddette “Sette Sorelle”: spettacolo da non perdere e buon motivo per fare qualche bella fotografia. Sempre in quelle serate appena scenderà il buio ci sarà la migliore occasione di quest’anno per l’osservazione di Mercurio. Il pianeta si troverà alla massima distanza angolare dal Sole e splenderà di magnitudine 0 a circa 10 gradi dall’orizzonte ovest-sud ovest.
Principali dati astronomici del Sole
– il 19 passa da Pesci a Ariete
– il 1° sorge alle 6.58 e tramonta alle 19.44
– il 15 sorge alle 6.32 e tramonta alle 20.02
– il 30 sorge alle 6.08 e tramonta alle 20.20
Le fasi della Luna
– Luna piena il 6
– Ultimo quarto il 13
– Luna nuova il 20
– Primo quarto il 27
Marzo 2023
Siamo in marzo il mese dell’equinozio di primavera, che anche quest’anno cade, in anticipo rispetto al classico 21 marzo, esattamente il 20 alle ore 22:24. In quel preciso istante il Sole si trova in cielo nel punto gamma o punto vernale, cioè nel punto di incrocio tra l’eclittica e l’equatore celeste. Nel giorno dell’equinozio il dì e la notte hanno uguale durata e per tutti i punti della Terra posti sull’equatore il Sole, a mezzogiorno, sta esattamente allo zenit, per cui gli oggetti terrestri non fanno ombra. Alle nostre latitudini (intorno ai 45 gradi Nord) tra l’inizio e la fine del mese avremo un incremento della durata del giorno di 1 ora e 26 minuti e alle ore 2 di domenica 26 si passerà all’ora legale.
Il cielo di marzo offre ancora il grande spettacolo delle costellazioni invernali, spostate più verso ovest rispetto a febbraio. Appena il cielo si fa scuro ecco apparire verso sud la stella Sirio, luminosissima, nel Cane Maggiore. Risalendo di alcuni gradi verso nord-ovest vedremo la costellazione di Orione (facilmente riconoscibile per le tre stelle allineate della cintura), dove la bellissima Nebulosa di Orione (M42 nel catalogo di Messier) sarà ancora ben visibile al telescopio: se non si è potuta vedere in febbraio, il mese di marzo è l’ultimo periodo favorevole per osservarla. Ancora più a nord-ovest troviamo la rossa Aldebaran nel Toro con le vicine gemme luminose delle Pleiadi. Salendo da Sirio verso l’alto troviamo Procione nel Cane Minore e più in alto ancora la costellazione dei Gemelli con Castore e Polluce. Seguendo l’allineamento tra Rigel (la stella in basso a destra di Orione) verso Procione e proseguendo per una distanza pari a quella fra le due stelle, si arriva alla costellazione del Leone, la cui stella più luminosa è Regolo.
Nel baricentro del triangolo che ha per vertici Procione in basso, Polluce dei Gemelli in alto e Regolo del Leone a sinistra, troviamo il Cancro (costellazione zodiacale attraversata dal Sole dal 20 luglio al 10 agosto), con stelle poco luminose: nel Cancro c’è l’ammasso aperto M44, composto da un gruppo di stelle deboli, percepite a occhio nudo come una macchiolina sfumata, che però diventa una moltitudine di stelline all’oculare del telescopio. A est del Cancro è ben visibile il Leone con la luminosa stella Regolo e, sopra il Leone, oltre lo zenit, l’Orsa Maggiore con le famose sette stelle del Grande Carro. A nord, infine, la Stella Polare dell’Orsa Minore, sempre ferma in cielo a fare da perno di rotazione per tutta la volta celeste.
Per l’osservazione dei pianeti in questo mese da non perdere il primo e il secondo giorno del mese la stretta congiunzione di Venere e Giove. Osservando a ovest poco dopo il tramonto sarà possibile vedere i due pianeti splendere bassi vicino all’orizzonte a meno di un grado di distanza apparente. Con il telescopio, utilizzando un basso ingrandimento, sarà possibile vederli nello stesso campo di vista dell’oculare. (L’immagine di simulazione ottenuta con Stellarium è per il giorno 1 ore 19)
Ancora osservabile, alto nel cielo fra le stelle della costellazione del Toro, Marte sempre interessante da osservare seppur in consistente calo di luminosità.
Principali dati astronomici del Sole
– il 12 passa da Acquario a Pesci
– il 1° sorge alle 6.55 e tramonta alle 18.03
– il 15 sorge alle 6.30 e tramonta alle 18.22
– il 28 sorge alle 7.00 e tramonta alle 19.43 (ora legale dal giorno 26)
Le fasi della Luna
– Luna piena il 7
– Ultimo quarto il 15
– Luna nuova il 21
– Primo quarto il 29
Febbraio 2023
In questo mese, dopo il tramonto del Sole, risplendono ancora alte nel cielo le costellazioni invernali: Orione, Toro, Auriga e Gemelli. Verso sud troviamo Orione, con sette stelle ben luminose: quattro sono disposte ai vertici di un quadrangolo irregolare e tre, allineate e ravvicinate, sono nell’interno del quadrangolo a formare la cosiddetta “cintura”. La stella al vertice in alto a sinistra è Betelgeuse, di colore rosso-arancio, mentre quella al vertice basso a destra è Rigel, di colore biancoazzurra. Sotto la cintura c’è la splendida Nebulosa di Orione (M42 del catalogo di Messier).
Seguendo la direzione delle tre stelle della cintura di Orione e andando verso destra e in alto troviamo la rossa Aldebaran (la stella più luminosa del Toro) e, più in alto ancora, l’ammasso delle Pleiadi (M45); andando invece verso sinistra e in basso troviamo la brillantissima Sirio del Cane Maggiore, la stella più luminosa per tutti gli abitanti della Terra.
Volgendo lo sguardo allo zenit osserviamo un gruppo di stelle ai vertici di un pentagono irregolare: è la costellazione dell’Auriga, con la luminosa stella Capella. Più a est troviamo i Gemelli Castore e Polluce. Tra i Gemelli e il Leone si trova il Cancro, costellazione formata da stelle poco luminose, con il notevole ammasso aperto M44. In direzione nord, a 45° sopra l’orizzonte, è sempre presente, immobile a fare da perno di rotazione della volta celeste, la Stella Polare, punta del timone del Piccolo Carro; mentre dall’orizzonte di nord-est comincia a risalire l’Orsa Maggiore, le cui sette stelle più luminose formano il Grande Carro, sotto il quale è visibile il Leone con la brillante stella Regolo, che preannuncia già il cielo primaverile.
Per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti rimangono osservabili al tramonto Giove e Venere bassi sull’orizzonte ovest-sud ovest. Nella stessa zona di cielo sempre al tramonto, nei giorni 21-22-23 sarà possibile osservare la Luna crescente in congiunzione con Venere e Giove.
(L’immagine di simulazione ottenuta con Stellarium è per il giorno 22).
Sempre alto in cielo, e osservabile per quasi tutta la notte, Marte il pianeta rosso, ancora molto luminoso anche se in progressivo allontanamento dal nostro pianeta. Da seguire la Cometa C2022
E3 (ZTF) che nei primi giorni di febbraio raggiungerà la minima distanza dalla Terra (42 milioni di km) e potrebbe rendersi visibile ad occhio nudo nella regione di cielo in prossimità della Stella Polare.
Principali dati astronomici del Sole
– il 16 passa da Capricorno a Acquario
– il 1° sorge alle 7.37 e tramonta alle 17.24
– il 15 sorge alle 7.18 e tramonta alle 17.44
– il 28 sorge alle 6.57 e tramonta alle 18.02
Le fasi della Luna
– Luna piena il 5
– Ultimo quarto il 13
– Luna nuova il 20
– Primo quarto il 27
Gennaio 2023
In questo mese volgendo lo sguardo verso sud ovest si osserva la piccola costellazione dell’Ariete e quella molto più grande ma non molto appariscente dei Pesci (individuabile più facilmente se si tiene conto che si trova sotto il grande quadrilatero di Pegaso). Sopra il vertice più alto di Pegaso è ancora ben visibile Andromeda con l’omonima galassia, splendido oggetto celeste. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, vicino allo zenit, Perseo, e appena più un basso, l’Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono e per la sua stella più luminosa, Capella.
Sotto l’Auriga vediamo il Toro con le Pleiadi e poi Orione, la costellazione protagonista incontrastata del cielo invernale che molti appassionati del cielo considerano la più bella e interessante costellazione dell’intera volta celeste. In una classica, e sempre più rara, sera invernale limpida, fredda e senza Luna, vedremo quattro stelle brillanti luccicare ai vertici di un quadrilatero: in alto, a sinistra Betelgeuse, di tonalità rossastra, a destra Bellatrix; in basso, a destra la bianchissima Rigel e a sinistra Saiph. E poi le tre stelle allineate al centro del quadrilatero: a destra Mintaka al centro Alnilam e a sinistra Alnitak e 3° a sud di queste la grande nebulosa di Orione (M42 nel catalogo di Messier). Osservando al telescopio questa nebulosa il nostro sguardo si spinge lontano nello spazio e indietro nel tempo, a circa 1300 anni luce, a cogliere il debole chiarore di un enorme agglomerato di gas, principalmente idrogeno, all’interno del quale è in atto una imponente formazione di nuove stelle.
Verso sud est ecco la brillantissima stella Sirio, la stella più luminosa del cielo e stella alfa della costellazione del Cane Maggiore; più in alto a est vedremo il Cane Minore con Procione come stella
più luminosa. Sopra Orione, leggermente a est, troviamo i Gemelli Castore (splendida stella doppia) e Polluce.
In tarda serata sopra l’orizzonte est vedremo sorgere la costellazione del Leone, prima avvisaglia del cielo primaverile. Chiudiamo il tour della volta celeste rivolgendo lo sguardo verso nord: attorno alla Stella Polare – che rappresenta la punta del timone del “piccolo carro” dell’Orsa Minore – riconosciamo alcune costellazioni “circumpolari” come Cassiopea (la cui forma assomiglia a una “M”),
la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone e l’Orsa Maggiore che risale da nord-est.
Per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti da osservare Venere, molto basso sull’orizzonte sud ovest appena fa buio e ancora osservabile al tramonto Giove molto più alto sempre sull’orizzonte sud ovest. Tra le stelle del Toro, alto sull’orizzonte sud, si trova Marte in allontanamento dal nostro pianeta ma ancora ben osservabile anche con piccoli strumenti. Da non perdere la stretta congiunzione tra Marte e la Luna la sera del 3 gennaio.
Principali dati astronomici del Sole
– il 20 passa da Sagittario a Capricorno
– il 1° sorge alle 7.55 e tramonta alle 16.45
– il 15 sorge alle 7.52 e tramonta alle 17.00
– il 31 sorge alle 7.38 e tramonta alle 17.22
Le fasi della Luna
– Luna piena il 7
– Ultimo quarto il 15
– Luna nuova il 21
– Primo quarto il 28